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Manovre Salvavita in età Pediatrica: Protocollo di Disostruzione

Ieri sera sono stata ad un’iniziativa importantissima della Croce Rossa Italiana a Modena: il corso sulle Manovre di Disostruzione in età pediatrica! Uno di quei corsi che si fa, sperando che non serva mai!!!



Era da tempo che avevo intenzione di farlo, ma purtroppo non ero riuscita ad andarci l’ultima volta perché avevo già un impegno e, malgrado sia molto importante, non viene ripetuto tante volte.

Iniziando l’autosvezzamento a luglio, ero molto timorosa perché dando a mia figlia cose a pezzetti il rischio c’era sempre, ma ho sempre vigilato su di lei qualsiasi cosa le dessi, le ho sempre proposto piccoli pezzettini e ho continuato a cercare qualcuno che tenesse questo corso, associazioni, pediatri, centri per le famiglie!

Ho portato con me anche mia suocera, perché Alice sta spesso con lei, e volevo essere sicura che anche lei non si trovasse nel panico una volta che dovesse accadere qualcosa (ovviamente sperando che non sia mai da utilizzare questa conoscenza!!!), e a corso fatto posso solo consigliare a TUTTI COLORO CHE HANNO A CHE FARE CON DEI BAMBINI di farlo, perché non è assolutamente tempo perso!!!

Salvare vite, Cambiare mentalità!!!
Qualsiasi cosa con cui il lattante/bambino entra in contatto può essere potenzialmente pericolosa, prosciutto, pizza, palline del calcio balilla, tappi delle penne, QUALSIASI COSA! Certo ci sono cose più pericolose per la forma che hanno, e altre che lo diventano per l’utilizzo e le modalità che se ne fanno, ma purtroppo i bambini e i lattanti in particolare, per sviluppare i loro sensi, tendono a portare alla bocca qualsiasi cosa trovano.

Sapendo cosa fare si può fare la differenza: sono manovre studiate e pensate per essere fruibili da tutta la popolazione, con oltre il 95 % di riuscita, da spiegare a più persone possibili! E l’intento di questo mio post è proprio quello di divulgare ciò che ho imparato e di invogliarvi ad andare a fare questo corso a vostra volta!

In Italia ci sono circa 50 bambini o lattanti morti ogni anno a causa di soffocamento, circa un bambino a settimana perde la vita perché chi è al suo fianco non sa cosa fare!

Le manovre salvavita constano di 5 passaggi, ciascuno fondamentale e da affrontare in questo esatto ordine:
-         -  Prevenzione
-         -  Riconoscimento dei segnali
-         -  Intervento con manovre di disostruzione
-         -  Chiamata al 118
-         -  Rianimazione

Ciò su cui possiamo intervenire noi genitori, maestre o semplicemente persone che si trovino vicini ai bambini, sono i primi 3 punti!

La prevenzione è il primo punto fondamentale nell’evitare che queste cose succedano! I tipi di corpo estraneo che possono causare ostruzione sono nel 67 % dei casi di tipo alimentare, nel 20 % giochi, e il restante 13 % sono altri oggetti che vengono lasciati in giro dai genitori o da altre persone.

Fondamentale la supervisione attiva nel momento in cui un bambino sta mangiando: non deve mai essere lasciato da solo, mai fatto mangiare durante un gioco o mentre ride e scherza, mai davanti alla TV o in macchina e infine mai mentre corre o cammina. Bisogna quindi ridurre le situazioni di rischio e dare la dovuta importanza al momento del pasto!

Inoltre è preferibile non dare mai cibi solidi, lisci e di forma tonda, perché la gola di un lattante è fatta a cono, con la parte inferiore ristretta, e i lattanti non hanno ancora la capacità di masticare con i premolari posteriori (che crescono intorno ai 3/4 anni) e hanno il palato molle, quindi qualsiasi cosa tendono ad inghiottirla cosi come gli viene data, senza riuscire a schiacciarla.

Pomodorini, olive, uva, arachidi, caramelle, carote che sono dure, castagne, wrustel a rondelle,…

Bisogna dare poco cibo alla volta, per evitare che si crei un bolo alimentare che va ad “intoppare” la gola del bambino.

Spesso anche la TV tende a dare cattivi segnali, come i cartoni o film in cui vengono fatti vedere bambini con le guance piene e il cibo che esce dalla bocca! Purtroppo i bambini lo prendono come gioco e non danno importanza a ciò che può succedere!


Oltre al cibo possono però essere pericolose anche molte cose che vengono lasciate erroneamente in giro: palloncini sgonfi, monete, biglie, palline, cappucci di penne e evidenziatori, piccole batterie a pastiglia, tappi di bottiglia, giocattoli non a norma (oltre 3 anni),…

In particolare le pile a pastiglie sono molto pericolose, perché una volta ingerite si vanno a depositare nello stomaco e vanno a scaricare la loro carica, creando danni ai tessuti del corpo! Attenzione quindi ad avvitare bene i vani per le pile dei vari giochi per bambini, perché loro non possano col loro ditino andare ad aprirli e ingerire le piccole pastiglie!!!

In generale quindi riassumiamo le situazioni di pericolo utilizzando un “misurometro”: se qualcosa passa per un tubo di 4/4,5 cm di diametro (il tubo della carta igienica, per esempio) non deve essere lasciato nelle mani del bambino o del lattante!

Seconda cosa fondamentale è quella di riconoscere il tipo di disostruzione!
L’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo è caratterizzata dall’insorgenza improvvisa di difficoltà respiratoria, in un soggetto normalmente in pieno benessere, caratterizzata da tosse, stridore e segni di soffocamento come il portare le mani al collo.

La prima cosa fondamentale è riconoscere se l’ostruzione è di tipo parziale o completa:
-          Nella ostruzione parziale, il bambino/lattante:
o   Tossisce
o   Emette suoni, parla, piange
o   Respira prima di tossire
o   Conserva lo stato di coscienza

-          Nella ostruzione completa, il bambino/lattante:
o   Non tossisce
o   Non emette suoni e non parla
o   Smette di respirare e diventa cianotico
o   Deteriora rapidamente lo stato di coscienza e sviene

Bisogna innanzitutto ricordarsi che la tosse è la prima difesa naturale dell’uomo; se do delle pacche o rovescio il lattante, rischio di peggiorare la situazione! In caso di ostruzione parziale, devo quindi avvicinarmi al soggetto e incitarlo a tossire, tranquillizzarlo, inclinarlo magari un po’ in avanti, e successivamente chiamare il 118, stando sempre di fianco al bambino e verificando se espelle il corpo estraneo.

Nel caso in cui, invece, si riconosca una ostruzione completa, è il momento di intervenire, iniziando il protocollo di disostruzione! Non bisogna perdere un momento utile, quindi la chiamata al 118 viene fatta solo successivamente, o eventualmente da un’altra persona presente assieme a noi!

Si procede quindi in due maniere diverse, a seconda che il soggetto ostruito sia un lattante o un bambino! Si definisce lattante qualsiasi soggetto minore di 1 anno, qualsiasi sia il peso o l’altezza dello stesso; si definisce bambino qualsiasi soggetto che abbia compiuto 1 anno. Anche se il neonato è molto grosso e alto, la conformazione anatomica è diversa, non ha ancora il processo xifoideo sviluppato nello sterno, e si rischierebbe quindi di fare danni maggiori! E’ importante quindi distinguere le due procedure e sapere quale attuare in qualunque caso!

Nel caso del LATTANTE, bisogna procedere alternando 5 COLPI INTERSCAPOLARI e 5 COMPRESSIONI TORACICHE, fino a completa disostruzione, ma vediamo in dettaglio tutte le diverse fasi:
1.       Passo il mio braccio sotto al suo braccio e con la mano vado ad assicurare il capo del lattante fissando la mandibola tra pollice ed indice posizionati a C, ciò mi permette di mantenere allineate le vie aeree e non averle piegate, e proteggere il rachide cervicale ancora delicato e non protetto da muscolatura e cartilagine.
2.       Posiziono il lattante sul mio avambraccio, che è il primo piano rigido, e posiziono l’avambraccio sulla mia coscia, per aumentare la stabilità. Bisogna lavorare sempre con precisione e rigidezza delle superfici, senno rischio che il neonato mi cada e faccio peggio!
3.       Dispongo la testa del lattante in posizione più declive possibile rispetto al tronco.
4.       Assesto con la parte inferiore del palmo della mano 5 colpi interscapolari al centro della schiena, con via di fuga laterale, evitando quindi di colpire la testa.
5.       A questo punto fisso la testa del lattante prendendo la nuca, lo ruoto di 180 gradi, facendolo guardare verso l’alto, e pongo la testa declive rispetto al tronco.
6.       Appoggio sempre il bambino sull’avambraccio e l’avambraccio sulla gamba per avere stabilità.
7.       Identifico il punto di compressione toracica sulla metà inferiore dello sterno, esattamente a metà tra i due capezzoli, ed eseguo 5 compressioni con due dita perpendicolari al bambino, lente e profonde, senza mai staccare le dita dal neonato. Non bisogna avere paura di spingere troppo: nel lattante sul torace si deve scendere di 4/5 cm; sono manovre salvavita e devono essere invasive!!!

Nel caso del BAMBINO, invece, bisogna procedere alternando 5 COLPI INTERSCAPOLARI  e 5 COMPRESSIONI ADDOMINALI, fino a completa disostruzione:
1.       Passo il mio braccio sotto al suo braccio e con la mano vado ad assicurare il capo del bambino fissando la mandibola tra pollice ed indice posizionati a C, ciò mi permette di mantenere allineate le vie aeree e non averle piegate.
2.       Posiziono il bambino sul ginocchio, che diventa il mio piano rigido.
3.       Tengo ben saldo il bambino verso di me, nel caso sia agitato e si dimeni.
4.       Assesto con la parte inferiore del palmo della mano aperta 5 colpi interscapolari al centro delle due scapole, con via di fuga laterale secca e decisa, evitando quindi di colpire la testa e creare danni ancora maggiori di quello da risolvere.
5.       Tiro su il bambino e lo appoggio al mio torace e scopro la sua pancia.
6.       Identifico il punto di compressione addominale: si posiziona il pollice alla fine dello sterno in basso, l’indice o il medio va verso l’ombelico formando una C, l’altra mano si chiude a pugno col pollice dentro, e va al centro di questa C, la prima mano va davanti per farmi forza e faccio 5 volte la manovra di Heimlich: una compressione dal basso verso l’altro e dall’esterno verso l’interno.

In questi casi quindi i colpi interscapolari vanno a ricreare la tosse, mentre le compressioni addominali o toraciche vanno a spingere il corpo estraneo verso l’alto. Sono quindi necessarie entrambe le manovre, da alternare.

Una volta terminata la manovra e disostruito il bambino o lattante, è necessario portarlo in Pronto Soccorso per visitarlo ed accertare che tutto il corpo estraneo sia stato estratto. Ma ci si va con le funzioni vitali presenti e più tranquilli.

Nel caso in cui invece il corpo estraneo non venga estratto e il soggetto rimanga incosciente, è necessario procedere coi passaggi successivi, ossia la chiamata al 118 (possibilmente già fatta prima da altra persona incaricata) e la rianimazione.

Il soggetto va posto supino su un piano rigido e va iniziata la sequenza di rianimazione cardiopolmonare (RCP), che può essere effettuata dagli operatori del 118, da qualsiasi soggetto istruito, o dal soggetto prestante soccorso dietro indicazioni dell’operatore del 118 al telefono.

Alla fine del corso abbiamo effettuato delle prove di disostruzione su dei manichini e gli operatori della CRI, davvero gentilissimi, ci hanno corretto e aiutato per vedere dove sbagliavamo. Sono state due ore e mezza molto interessanti, ma spero sinceramente che non mi verrà mai utile ciò che ho imparato! 

Insomma spero di non avervi annoiati ma ci tenevo molto a fare questo corso e, siccome penso sia utile a tutti, a parlarvene! Il passaparola è il miglior modo perché il numero di morti si abbassi sempre di più!



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